Nulla di più sbagliato. Nel GDPR non si parla di privacy ma di trattamento dei dati. Si impone quindi una analisi dei processi aziendali nei quali l’azienda stessa raccoglie dati, gestisce dati o anche solamente “guarda” dati, come ad esempio l’accesso alla piattaforma messa a disposizione di un partner (es. ticketing). Quindi, deve essere definito il modo in cui questi dati vengono gestiti, visti, messi a disposizione, e garantiti in termini di sicurezza.
Sulla base di questa analisi, dovranno essere definiti dei ruoli e assunte delle responsabilità, comunicandole ai players coinvolti nei vari processi. Quindi, non un semplice aggiornamento dell’informativa della privacy, bensì un percorso più analitico e complesso al quale non conviene sottrarsi in quanto sanzioni e conseguenze possono essere molto pesanti. Vi basti pensare che le multe variano da 10.000 euro fino al 4% del fatturato e che basta un esposto al Garante per la privacy per generare un intervento della Guardia di Finanza.